Ansa. 23 maggio 2016: “I
carabinieri di Napoli hanno arrestato 10 persone del clan di camorra
"Vanella Grassi" di Secondigliano in un' operazione scattata all'alba
nel capoluogo campano. Secondo l'inchiesta della Dda di Napoli, il clan avrebbe
truccato alcune partite di serie B grazie all'aiuto di alcuni calciatori.
Durante le indagini è stata intercettata una telefonata nella quale si dice:
"Dobbiamo mangiare tre polpette, abbiamo la pancia piena".
NOOOOO! Le
polpetteee? Ma perchéeee? Io adoro le polpette. Di ogni specie. Per me rappresentano il valore e la
verità dei miei affetti gastronomici. Sono le sfere carnose che sanno risvegliare in me un moto perpetuo di ricordi. Oltre quel non so che, di spiccatamente
sessuale. Le polpetteee….! Le mie più prelibate cibarie. Le compagne della mia infanzia
carnivora e sugosa, sbattute in prima pagina dai maggiori organi di
informazioni, perché usate da malviventi come pretesto per sfuggire a quel che
l’intercettazione poteva mettere in luce dei chissà quali loro loschi affari! La ghiottoneria che preferisco,
prestata alle fosche incombenze dell’illegalità.. Buttate lì! In luoghi perversi
in cui perfino la vita umana è una merce di scarso valore. Non ci posso
credere! La struggente squisitezza delle polpette, del mitico piatto popolar
nazionale, del patrimonio inestimabile di tutti, fusa con le malefatte e celebrata
nei gerghi del crimine. Le polpette! Sostanza verace dei miei migliori banchetti, fatte scivolare oltre i bordi della
casseruola per farle diventare scudo di malviventi. Di finti goderecci. Di incredibili
criminali, sognatori della tavola che gestiscono torbidi intrecci! Le polpette!
Sich! Il mio antidoto alle botte di malinconia, che mangio a “fungia” piena per
riemerge dalle delusioni....! Alla fine mi son detto: vabbeeh!, dai, non te la prendere! Ma poi…!?! Solo tre polpette?!? Solo tre, e già c’hanno la
pancia piena? Incredibile! Ma come
potevano pensare di farla franca? Lo sanno tutti che una polpetta tira l’altra.
E che tre non riempiono la pancia. O io
che ne vado matto penso male? Io che quando mi
trovo davanti ad un piatto di polpette, non resisto! Altro che tre! Le mie preferite sono le polpette di carne al sugo. Quelle ripiene
di pane, carne di manzo, formaggio grana grattugiato, prezzemolo, una punta di
mentuccia e una di aglio, e poi spolverata di pepe buono. Ci metto altre due
ingredienti che tengo per me, visto che mi piace considerarli responsabili del
risveglio spiccatamente sessuale che dicevo sopra. Non si tratta di peperoncino
o simili, e nemmeno di Viagra in polvere…., visto che state già tirando a
indovinare. Il tutto impastato con uova e poi sagomate a mano e impanate
appena, appena, per friggerle quanto basta. Tirate su, fatte asciugare, e
tuffate nella casseruola spessa di alluminio che borbotta da un po’ sul fuoco
basso, piena zeppa dell’immenso sugo rosso intenso. E’ così che io le amo, follemente,
le polpette. Lasciate lì nel sugo spesso,
ad assorbire bene per un bel po’ come una sapiente alchimia, e consumate poi appena
fredde. Se ce n’è pure il giorno dopo, magari, è meglio. Belle, rugose, colme
di sugo denso appiccicato su tutta la sfera che mi cola agli angoli della bocca e che asciugo senza paura di sporcarmi le dita. Dal gusto palpabile, morbide ma
non fiacche. Consistenti, ma non secche. Dolci e speziate. Le polpette!?! Solo tre
polpette….!?! Ma dai! Ma come si fa?
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