martedì 29 agosto 2017

Il Vaccino di Laigueglia

Tutto sto gran parlare di vaccini, dopo l'entrata in vigore della legge che li obbliga per l'iscrizione a scuola, nonostante il tema sia molto importante e dibattuto, a me fa pensare inevitabilmente alle punture. Con la mente che torna indietro a pescare i miei ricordi di infanzia, soprattutto del periodo estivo in cui andavo per tre settimane in Colonia a Laigueglia (Sv). Mi acchiappa un bel po' di nostalgia se ci penso... La Colonia Marina di Bra, a Laigueglia, era esclusivamente riservata a bambini dai 6 ai 12 anni. Io l'ho frequentata per un bel po' di anni. Mi pare che i miei pagassero una sciocchezza, grazie agli incentivi a favore di famiglie bisognose…. Ogni anno si poteva scegliere il periodo in cui partecipare alla Colonia, da giugno ad agosto, per una ventina di giorni. Io ci andavo sempre ad inizio estate, come tutti quelli in età di via Goito: Lillo, Filippo, Giacomo... Ad agosto invece, quando le fabbriche chiudevano, e tutto bruciava e abbagliava, la mia famiglia sceglieva di andare in Sicilia. Conservo dei ricordi bellissimi, di prima, durante, e dopo la Colonia. Iniziava  tutto con la domanda in Comune… Se l’accettavano, te lo facevano sapere con  una lettera in cui ti dicevano che in uno degli uffici potevi ritirare i numerini da cucire sul vestiario. Prima della partenza invece c’era il richiamo del “Vaccino”… Mia mamma lo ha sempre chiamato "il Vaccino di Laigueglia"... La “puntura” me la  facevano alla Mutua di via Goito, praticamente sotto casa, veramente a due passi. Mi ricordo le siringhe di vetro e sto ago che non volevo guardare, ma gli occhi gli saltavano inevitabilmente sopra. Era sempre un’iniezione intramuscolo nel sedere, il "Vaccino di Laigueglia": un vero terrore.... Faceva un male cane! Per una settimana mi rimaneva la gamba dura… Mi ricordo che me lo facevo fare sempre sulla chiappa destra, quella che mi sentivo più forte, perché così potevo anche correre zoppicando……. Mi son sempre chiesto a cosa servisse il "Vaccino di Laigueglia"... Io pensavo fosse il dazio che dovevo pagare per godermi 20 giorni di mare... Tutti invece mi dicevano che salvava la vita... Me lo facevano almeno quindici giorni prima di partire, il "Vaccino di Laigueglia".  Al mercato, il venerdì successivo, riconoscevo chi erano i miei compagni del turno in Colonia solo a guardare come camminavano… Si partiva insieme, tutti quelli dello stesso turno,  il sabato mattina in treno da Bra per la Colonia Marina, direzione Laigueglia. Tutti con valigie enormi al seguito. Nella mia, color verdone, dentro c’era di tutto. Asciugamani, roba per l’igiene personale, teli da bagno, roba per uscire, roba per giocare, cappellini, costumi, prendisole…, Sì, io avevo anche il prendisole… Una specie di costume, di un tessuto strano tipo telato però, che dovevo mettere solo per quello, per prendere il sole... Credo fosse una fissa di mia madre sto prendisole… Dicevo del "Vaccino di Laigueglia", delle iniezioni… Da allora ho un po’ di soggezione per le punture…  Quando da bambino dovevo farle per forza, correvo sempre prima per un bel po' intorno al tavolo della cucina... Con mia madre che mi inseguiva con la siringa in mano, urlando che se non mi muovevo “scadeva” e allora si che sarebbero stati dolori… Subito dopo mi massaggiava per un bel po’, nel punto dove aveva fatto l’iniezione, con il cotone imbevuto nell'alcool.