L’America, il nostro “faro di civiltà” che ci illumina, fa
sentire sempre più i suoi effetti, influendo non poco sulla vita di noi
italiani. Stimolandoci al cambiamento, suggerendoci comportamenti e modelli di
vita, modificando il nostro linguaggio comune, educandoci su come muoverci... A
volte anche su come mangiare e su come vestirci (Sigh!). Compagna di viaggio di
questa nostra complicata esistenza…., l’America, onnipresente, invadente,
markettara, è la sirena dei nostri tempi. Che ci condiziona non poco! Senza
colpo ferire però. Anzi, non si sa il perché, ma noi ne subiamo il suo
fascino…, come fosse una fata. Sì, l’America è la fabbrica dei nostri sogni! E
noi siamo sempre più indaffarati a sognare. Ad importare, ad idolatrare, le
usanze americane, trasformandole, anche, senza remore né imbarazzo…! In un
parossistico trionfo di menate, di americanate, fatte passare per tradizioni
anche nostre (Sigh!). Creando, sulle loro basi, però, modelli personalizzati… ,
molto italian style! Lascio stare la ridicola ed imbarazzante Halloween come
esempio su cui si potrebbe esercitare una facile parodia della nostra civiltà,
per concentrarmi su sta smania di catapultarci nell’occasione d’acquisto da non
perdersi. E in particolare su sto benedetto Black Friday che mi ha perseguitato
e ancora mi perseguita. Il tormentone del Balck Friday, iniziato molte
settimane prima del 25 novembre per prepararci a gettarci nello shopping a tutti i costi, infatti, non ha più fine. La santificazione del servilismo
commerciale, esibito come folklore tradizionale, che ha come unico scopo quello
di spostare le merci dai negozi, dai magazzini, dagli scaffali, dal web, alle
case dei consumatori…, qui da noi non finisce più! Quanti di voi, come me,
stanno ancora ricevendo messaggi promozionali del Black Friday? Allungato e
trasformato prima in Black Week-end, poi Black Week…Non mi meraviglierei se sarà anche Black Month e
forse più avanti Black Year… Si perché noi, il Black Friday, l’euforia da
acquisto scontato, lo specchio dell’Italia che vuole stare al passo
dell’America, lo abbiamo italianizzato. Trasformato, non solo nel periodo più
lungo in assoluto, ma anche nella scelta all’acquisto. Non solo più
abbigliamento, console di gioco, robot da cucina, Tv led, obiettivi,
fotocamere, notebook, smartphone, ultrabook, smartwatch…Da noi si sono aggiunti
alla lista stravaganti offerte… Mi è arrivata proprio ieri, on line, anche una promo Black Friday inneggiando prestiti personalizzati (Sigh!). Si, sto Black
Friday qui da noi si trascina ancora offrendo di tutto e di più…! Adesso si è pure materializzato, affiancandolo, Cyber Monday… Hops...! Scusate,
mentre scrivevo è diventato Cyber Week!... Ringraziando l’America per questo
inutile inquinamento di civilizzazione, vorrei riportare tutti noi a mettere
ordine alle originali manifestazioni celebrative a stelle e strisce che ci attraggono e ci fanno sognare, prendendo come spunto la famosa canzone di Renato Carosone...
“Tu vuo' fa' ll'americano mericano, mericano... ma si' nato in Italy! sient' a
mme: nun ce sta niente 'a fa...” Straordinario inno, in lode satirica, al processo di americanizzazione che sembra scritto ieri!
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