martedì 16 agosto 2016

Patologia moderna

Estate, caldo, mare. Le località balneari sono al massimo splendore.  Il litorale fiorisce, la gente si spoglia, e se ne vedono di tutti i colori. Non parlo di abbronzature. Parlo di noi che popoliamo il bagnasciuga con indosso non altro che il costume! Quel che basta per esaltare lo stile…. Quest’anno, c’ho fatto ancor più caso. E ho notato un numero impressionante di bambini, maschietti e femminucce, indifferentemente, con seni da adulti. La ginecomastia puberale sta avanzando in maniera esponenziale tra le nuove generazione. Con tutti i problemi, fisici e psichici, che ne comporta. Il contributo dell'alimentazione nella comparsa della ginecomastia è molto alto. E' il più importante! Dipende dal fatto che si mangiano i cosiddetti cibi “simil-estrogenici". Quegli alimenti cioè, contaminati da sostanze che hanno una particolare affinità per i recettori degli estrogeni. Ce ne sono un fottio in giro di componenti chimici che possiedono caratteristiche nocive… I principali? Fitofarmaci, promotori della crescita del bestiame, farmaci per uso umano e veterinario,.…..Ma ci sono un’infinità di cose, alimentari e no, che possono contenere sostanze chimiche estrogeniche dannose per la salute. Peccato che non vengono fuori nelle etichette. Facendo riferimento al cibo, per esempio, i componenti estrogeni di sopra, “fioriscono”  negli allevamenti intensivi, nei mangimi, nei concimi, nei trattamenti della terra... E di conseguenza  nei loro derivati, ovviamente.  Nella carne, nel latte, nel pane, nella verdura, nella frutta. Niente si salva! Tutto può contenere o contiene  estrogeni. Quando non basta il cibo, noi, la ginecomastia, la aiutiamo con gli integratori. Demenziale! Abitudine che solo apparentemente, però, appartiene agli adulti. E non solo tra gli sportivi! Gli integratori ormai si trovano in ognidove:  farmacie, parafarmacie, grande distribuzione…E abbondano pure i loro distributori automatici ormai dappertutto, nelle aree di servizio, nelle palestre, negli aeroporti, nelle stazioni, nei posti di lavoro, nelle scuole… Non si mangia più quello o quell’altro cibo, perché tanto non sono più come una volta, non contengono più certi principi…., e allora si va di integratori. Oppure, ancor peggio, si mangia tutto e si “integra”, anche. La colpa, dicono,  è del degrado ecologico della biosfera. I valori nutrizionali della nostra agricoltura, grazie alle tecniche di crescita forzata, non valgono più una mazza. Finché l’agricoltura non recupera la sua ecologia, garantendo però anche adeguati livelli produttivi, non se ne esce. Finché la qualità dei prodotti non è corrispondente a quei requisiti nutritivi che garantiscono all’uomo, non solo la sopravvivenza, ma soprattutto la migliore qualità della vita e la salute, siamo in trappola. E ci rimarremo parecchio. Almeno fino a quando non saremo disposti a resettare il sistema della chimizzazione agricola e rigenerare, o forse meglio rinnovare,  la terra. E dopo, anche, fino a quando saremo finalmente disposti a pagare un chilo di verdura buona, ecologica, non trattata, (da non confondere con biologica), almeno quanto una più scarsa confezione di integratori… Sigh! Si, lo so, credete sia un visionario che si illude di poter vivere in un nirvana avulso dalla realtà….! Ma volete mettere….., per i nuovi ometti, soprattutto…, crescere senza il complesso delle tette grosse?!?

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