martedì 5 luglio 2016

Beatlesmania

Quando nascevo, nel 1963, era l’inizio della Beatlesmania. I Beatles cominciavano le tournée, presenziavano agli show televisivi. I teenager di allora portavano i vestiti e i capelli alla Beatles. I dischi dei Fab Four come "Love me do" e "Please please me", scalavano le vette delle classifiche. Marjuana e LSD, erano i viaggi psichedelici per raggiungere dimensioni allucinate. I Beatles hanno segnato gli anni '60, il tempo della rivoluzione musicale! La musica dopo, non è stata più la stessa. Gli Scarafaggi rappresentano il capitolo più entusiasmante della musica, la band più influente della storia. Arrivo solo adesso a Liverpool, maturo, per Loro. Col passo e i pensieri dei mie avventurosi 15 anni, però. Di quando Liverpool, dove i Fab Four hanno iniziato, per me scivolava oltre i bordi della carta geografica. Voglio scoprire finalmente la Città dei Beatles. Da solo. Seguire le Loro orme. Solo, nella mia “Long and winding road”. Sono in giro per Liverpool! In luoghi di cui ho sempre letto, sognato anche, ma mai visto….! Dalla stazione, accerchiata dalle zone residenziali sopraelevate, prendo una delle strade che scendono e convergono verso il mare. La Beatlesmania resiste. Me ne accorgo subito. Il magico quartetto della leggenda più sonora del mondo lo respiro e lo vedo ovunque, qui. Nel mondo, coi pezzi che passano ancora oggi le radio di ognidove e il numero impressionante di fan. Di ogni specie. Quelli come me nati negli anni ’60, quelli prima, quelli dopo, le nuove generazioni... Ne incrocio parecchi di tutti questi, qui, nei luoghi simbolo. Mi sento uno di loro. I Beatles penetrano ancora i nostri cuori. Resistono in noi! Nonostante il bianco e nero sia diventato, per i più, solo un  pensiero dicotomico. I Beatles…! Hanno venduto più di un miliardo di dischi... Un miliardo di dischi!?! Quant’è un miliardo di dischi? Sono a Liverpool per Loro! Le case, le scuole, i Pub, i posti dove i Beatles hanno trascorso i primi anni della loro giovinezza. Dell’esordio. Li ripercorro. On the road, che li ha portati dai Quarrymen ai Beatles. Voglio rivivere quei momenti. I riferimenti cittadini della Band più famosa del mondo, m’imbambolano. La Chiesa di St. Peter, la casa dove viveva John con la zia Mimi, il luogo dove John e Paul si incontrarono per la prima volta, la casa dove ha vissuto George a Speke, l’Empress Pub vicino alla casa natale di Ringo, il Liverpool Institute, il Liverpool College of Art, il Casbah Coffee Club, l’Empire Theatre, il Cavern Club in Mathew Street… Sono qui. Quattro piani sotto terra! Come ci metto piede, li vedo i Beatles. Li sento. La colonna sonora che mi guida è "Something"….Il minuscolo palco, e lo spogliatoio, e la cabina del telefono e le dediche in bacheca, e gli strumenti, e gli indumenti, e…! Ne avevo solo un’idea. Da quanto avevo visto in qualche documentario o in qualche film…Non mi tengo. Tocco tutto quel che posso, pensando di toccare Loro. Immagino Paul Mc Cartney o George Harrison, o uno di Loro, che annuncia la Band…, i Quattro Ragazzi di Liverpool incrociano gli strumenti…. , inizia lo spettacolo..., sul minuscolo palco! In un antro…! Che diventa magico, ampio, si illumina, al suono di "A day in the life"… Gente in delirio…! Riemergo. La zona del porto di Liverpool affacciato sul mare d'Irlanda, espone orgogliosa le loro statue giganti in bronzo. Qui, i Beatles, effetto dell'arte moderna, camminano spensierati, capelli al vento, guardano il mare grigiastro che sembra olio sintetico rotto solo da lucidi bagliori. Secondo me stanno intonando "Yellow submarine"…. Mi aggiungo al coro dei Miti. Mi faccio l’ennesima foto con Loro. I gabbiani approvano, rumoreggiando! Ci sono luoghi che ricorderò per tutta la vita. A Liverpool, dai Beatles, desidero già ritornarci.

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