Mi ha sempre colpito il fenomeno dello spreco. Per la sua
entità, per la sua complessità, per la sua assurdità..., (Sigh!). Spesso
letteralmente, si butta via. Spesso, consapevoli o no, si lasciano inutilizzate risorse già
esistenti, mentre la formazione di nuove risorse è trascurata... Negli ultimi
anni il fenomeno dello spreco ha raggiunto proporzioni colossali, specie
nell’ambito del consumo, dove si registra un 54% di alimenti che vanno
sistematicamente perduti, per un costo complessivo che ammonta a circa 12,5
miliardi di euro, (Sigh!). Un tempo non era così! Oggi, nel mondo, ogni anno, muoiono
36 milioni di persone per carenza di cibo e 29 milioni per il suo eccesso. In
Italia da circa un anno c’è una Legge, la 166/16, che ha come obiettivo
quello di ridurre gli sprechi, redistribuendo le risorse così ottenute tra
le fasce della popolazione più bisognose... Nonostante questo, lo spreco
persiste... (Sigh!). Nonostante, da noi, imperversino anche paradossalmente le diete
del no, le diete del senza..., senza glutine, senza lattosio, senza
zuccheri, senza grassi, senza... Togliamo, per mangiare..., anzi, pardon, per non mangiare! Alla fine sprechiamo
di più e spendiamo pure di più, riempendo i carrelli fino all’orlo di cibi
modificati e privati di qualche cosa... In cambio, gli obesi sono il doppio degli affamati... Mahh!... Sono i paradossi del mondo del
cibo, (Sigh!). In Italia, fatichiamo ancora a smuovere le cattive abitudini che
ci portano a sprecare cibo. Sono sincero, a me chi spreca, soprattutto il cibo, mi fa girare i maroni…! Continuiamo a sprecare e a buttare cibo nella
pattumiera. Ma lo spreco non è solo una questione domestica. Esiste un problema
strutturale di sovrapproduzione alimentare che in molti casi conduce
all’eliminazione di cibi perfettamente commestibili prima ancora del loro
accesso ai canali di distribuzione. E' una responsabilità delle leggi di
mercato..., (Sigh!). Rappresentata dalla concorrenza di prodotti provenienti dai mercati
esteri e venduti a prezzi inferiori a
quelli considerati remunerativi… Pensate
alle arance o ai pomodori…, distrutti o lasciate marcire nei campi…(Sigh!). Poi però se andiamo ad ordinare al bar una spremuta di arance, quando va bene, ce la fanno pagare 3 euro e 50! Il fatto è che si è passati dal niente al troppo…, di tutto!
E il troppo non lo si usa mai bene… Colpa anche dei tempi della
modernizzazione che ci hanno portati a realizzare forme moderne, ma scomposte...,
senza senso. Si esagerava col cibo..., si esagerava col cemento… Fateci caso..., oggi si toglie al cibo, come si toglie
anche al cemento, (Sigh!). E così crollano i ponti!
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