Veder cucinare uno chef nella sua cucina è già un bel
vedere. Vederlo cucinare ad un Concorso di cucina è speciale. Anche se non tutti i cuochi hanno il coraggio di dimostrare il proprio
talento mettendosi in gioco nei concorsi dei professionisti..., (Sigh!). Lo scorso
fine settimana ho assistito alla prima parte dei Campionati della Cucina
Italiana, che finiscono oggi, organizzati dalla Federazione Italiana Cuochi presso
la Fiera di Rimini. Una competizione promossa a livello nazionale ed
internazionale. Non potete conoscere la fatica della cucina se non si vedono i
cuochi all’opera nelle competizioni..., (Sigh!). Questo, per me non era il primo Concorso di
Cucina a cui assistevo…, ma qui ci ho trovato un piglio, una meticolosità e una passione
esagerata da parte di tutti. Il padiglione della Fiera di Rimini, sabato,
all’apertura, era un formicaio irrequieto di chef che andavano e venivano. Man
mano che si avvicinava il via alla competizione, sul campo di sfida si respirava
l’aria dell’evento, del saper pratico, della gara, e della festa. I cuochi sfidanti si muovevano in spazi orizzontali limitati, (Sigh!). Teste basse sui piani di preparazione e mani veloci a incidere, formare, spadellare, costruire. Se in
tutte le altre iniziative in cui lo chef si esibisce prevale
un sostanziale sofisticato esibizionismo, nei Concorsi di cucina regna l’ordine
costituito. Anche professionalità, cautela ed intuizione. Sabato ho colto anche un
atteggiamento rigoroso verso la gerarchia…, con lo chef superiore che assumeva un
ruolo paternalista verso il giovane sottoposto… Non mi pareva vero...! In sti Concorsi esistono criteri di gara che non si possono tralasciare: igiene e pulizia, struttura dei piatti, tempi di esecuzione, rispetto dei codici gastronomici, equilibrio dietetico…, (Sigh!), ai quali gli chef competitori devono attenersi durante la loro performance. Fissati da una commissione culinaria mondiale,
che a caduta toccano tutti i regolamenti delle diverse competizioni. Le
giurie hanno curriculum ricchi, hanno superato esami, contano partecipazioni a
competizioni di grande prestigio, parlano più lingue...! Sabato, ai Campionati della Cucina Italiana, ho apprezzato la sicurezza di
tutti. Dei giudici e dei giudicati. In un rodeo di stress, manuale e mentale che
giustifica passioni irragionevoli, consumate in estranei loculi-laboratorio. Ero nel bel mezzo
di una palestra di discrezionalità! Colle puntigliose occhiate dei giudici, a
cui rispondeva una rigorosa osservanza delle regole da parte dei concorsisti…, (Sigh!).
Man, mano, uscivano ricette che sembravano poderosi affreschi irrazionali,
azionati da un popolo razionale… Piatti che profumavano prima di tutto di
ricompense meritate! I cuochi che ho visto ai Campionati della Cucina Italiana
sono persone che venivano a condividere qualcosa… Le emozioni, l’esercizio della
professionalità, la raccolta delle esperienze, le attese, le performance, i
giudizi…, (Sigh!). Ma soprattutto un amore gratuito ed infinito verso la cucina…! Bravi tutti!
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