Non so perché ma il richiamo del restare, in sto periodo risuona
insistente. Stavolta nella speranza e nel nome di una perenne rennovatio. Come
desolante ipotesi di vivere per sempre, anche dopo essere passato a migliore
vita. Su La Stampa di mercoledì 21 settembre leggo: “Ceneri trasformate in
diamanti: la Svizzera scopre il nuovo business…” (Sigh!!). Qui il link per chi non ci crede: http://www.lastampa.it/2016/09/21/italia/cronache/ceneri-trasformate-in-diamanti-la-svizzera-scopre-il-nuovo-business-cFME2p3zlexjAbXK9gtkdN/pagina.html. Incredibile, ma vero… Scopro un grottesco balletto danzato sulla metamorfosi
dei resti umani, generato da un profondo spirito di identificazione totemica. Un
diamante di “ceneri” per rimanere in perenne intimo contatto con la terra. Di
più! Per aspirare, anche da estinto, l’alito della gente che si ama. Di
assorbirne attraverso i loro pori le gioie e i dolori. Altro che limitare il
numero dei frontalieri…..! Stavola gli svizzeri, famosi soprattutto per l’alta efficienza
dell’orologeria meccanica, dei cronografi più complicati, degli status symbol da
polso più ostentati, vanno oltre. E spostano le lancette del trapasso in avanti!
All’infinito. Portando alle estreme conseguenze il processo di cremazione. Attraverso
la diamantizzazione delle ceneri dei morti (Sigh!!!)….Di quelli che vogliono,
oppure sono costretti dai loro cari, a rimanere per sempre…. Ceneri trasformate
in diamanti, come meccanismi persecutivi, duraturi, perenni. La materia
umanizzata! Che con un diamante diventa a tutti gli effetti uno dei tanti
prodotti della volontà umana… Artificiale, costruito, voluto! Se è pur vero che
ce ne sono già molti di sti prodotti della volontà umana, mai fin’ora se ne
erano visti costruiti con dei pezzi o dei resti della nostra specie. Sviluppo
terrificante….! Non ci resta che alzar le mani. Ma prima vorrei ragionare su
alcuni dubbi che mi crescono. Per esempio, le caratteristiche che distinguono un diamante!
Come la sua purezza…! Se il diamante è generato dalla
specie umana, credete che rimarrà un suo valore? E il peso, altra variabile fondamentale
per la sua preziosità? Forse, finalmente, la bilancia, il simbolo di giusto
equilibrio... di ponderata giustizia imposto da severi codici di spietata
socialità mondana… questo calibrato strumento matematico, inventato per
sottrarre la valutazione del mondo reale… l’artificiosa opera domestica, usata
solo più per misurare il peso del metabolismo umano… il controllore più spietato della corporeità
“giusta”.., dite che non occuperà più il suo un triste e sconfortante primato? E quindi lascerà
finalmente spazio alle ragioni del piacere? Delle trasgressioni della gola che come si sa vanno tutte verso il greve? E ancora, l’altro segno di assoluta qualità per un
diamante, la trasparenza? Prescinderà questa dalla chiarezza dell’anima dell’incenerito,
oppure dal numero delle sue toilette, o da quello che si è bevuto nel tempo?
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