lunedì 16 maggio 2016

I miei Pusher del Food

Per quanto indietro possa spingermi con la memoria, mi è sempre piaciuto mangiare e bere bene. Mi considero un consumatore selettivo però, ma anche fortunato. Il mio lavoro, infatti, spesso mi offre la possibilità di frequentare posti dove il mangiare e il bere sono prodotti, serviti, esposti, promossi, dimostrati…. Certe volte questi posti, anche se si rivelano veri e propri concili gastronomici, con papi e cardinali, strateghi golosi e penne sapute, che la spiegano, mi consentono di avvicinarmi a interessanti prodotti e persone originali che fanno parte della ricca produzione agro-alimentare di qualità del nostro Paese. E il mio istinto di ricercatore di cose buone, anche se mi trovo lì per altro, mi porta sempre a caccia di questi. Non c’è niente da fare! Il mio modo di selezionare è anche molto di pelle e quando trovo qualcosa che rispetta i miei canoni, che mi piace, in cui avverto il sapore bonario che cerco nei cibi anche per il mio nutrimento quotidiano in famiglia, lo inseguo, lo quaglio, me lo tengo stretto. E con chi me lo fornisce instauro quasi un vincolo di dipendenza. Per questo li chiamo i miei Pusher del Food. Anche perché alcuni di essi, proprio per la loro specifica limitata produzione, mi forniscono solo a piccole dosi le loro esclusive prelibatezze. A volte vere e proprie ceneri di civiltà contadina di cui vado ghiotto e di cui non posso farne a meno. Bocconi divini dell’arte agro-alimentare, diventati per me un atto di fede religiosa a tavola, senza i quali oggi il mio gusto e il mio sapere sarebbero molto più poveri. Ho avuto la fortuna di scovarli nel tempo i miei Pusher del Food. E col tempo si è stabilito tra noi un rapporto di fiducia vero. Mi fanno sentire tranquillo, rassicurato, per quel che metto in pancia. Ne cito solo due qui, perché in questo periodo a casa mia vanno per la maggiore, anche se la lista sarebbe veramente lunga e comprende formaggi, salumi, pasta, riso, carne, pesci, prodotti da forno, vini, birre,…ecc.ecc.. Spero quindi che “i non citati”, quelli che sanno, non si offendano. Eccoli: Barbara Proietti Mondi e il suo compagno Roberto Dalmas che producono uno splendido “Olio Extravergine di Oliva Mondi ai Colli” di Gualdo Cattaneo (Pg). Solo olio extravergine buonissimo, puro, altrimenti niente. Solo quanto ne vuole la stagione, e solo quanto ne vuole la legge della natura che governa il loro piccolo appezzamento di ulivi in una delle più belle colline dell’Umbria. L’altro mio “aficionado” Pusher del Food è Giovanni Quadrano con la sua strabiliante Mozzarella di Bufala campana. Oltre che produttore Giovanni è anche uno straordinario selezionatore di squisitezze con la sua bottega  “Eccellenze Alimentari”, in quel di Bacoli (Na). Giovanni Quadrano è una persona squisita che m’imbarazza anche a volte per l’attenzione che mi rivolge. Figuratevi che se capito ovunque in Campania o giù di lì mi raggiunge con la sua Mozzarella appena fatta per farmela assaggiare. Cosa dire poi che la “mia” mozzarella, Giovanni, me la manda solo quando lui sa. I miei Pusher del Food li adoro tutti. Quando prendo possesso della tavola, grazie a loro, lo faccio da re, gustandomi  pasciuto le primizie che mi forniscono. Benedico il giorno che li ho incontrati, il giorno in cui li ho scoperti.
P.s. Il “pezzo” lo avevo nero su bianco già da un po’, ma vi racconto cosa mi è capitato ieri…. La domenica l’ho trascorsa a Torino. Prima al Salone del Libro e  poi in giro per la città che ieri ospitava gli artisti di strada. Dopo il Salone, dal Lingotto, riprendo la macchina per raggiungere il centro. In zona San Salvario, giro l’angolo che incrocia Corso Massimo d’Azeglio e non credo ai miei occhi: c’è un cartello stradale che indica “pusher”. Una palina stradale vera e propria con una biffa da galera stampata sopra. Strizzo gli occhi e li riapro per leggere bene. Non ci credo: indica pusher. Davvero. Se non mi credete leggete qui un articolo di qualche giorno fa su La Stampa che ho beccato on line stamattina cercando info: http://www.lastampa.it/2016/05/13/cronaca/quel-cartello-che-segnala-i-pusher-cqhK3ZKFBz3Pnij93JUvEK/pagina.html

Dopo questa che ho visto a Torino propongo una segnaletica stradale che indica Pusher del Food, con stampata sopra una bella bocca sorridente e goduta. Solo per i fornitori di chicche, di nicchie eno-gastronomiche mirabolanti che sollevano lo spirito, la mente, la gioia di vivere.  

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