lunedì 2 luglio 2018

La Tavola

La rapidità e la fretta sono tra i caratteri salienti di questo nostro tempo. Come noi corriamo da una parte all’altra, trascinati dall’ansante prestazione, come le nostre parole, scritte e parlate, volano veloci sull’etere, così tutta quanta la nostra vita morale e intellettuale precipita vertiginosamente Ci sono momenti in cui avverto più forte questo disagio – (sarà per l’avanzare degli anni)- e quindi ogni tanto amo ripercorrere, anche solo con la memoria, quei luoghi in cui ho vissuto esperienze, affetti, amicizie che mi hanno segnato. E’ una memoria silenziosa, ma capace di una gratitudine che non ha prezzo. La scorsa settimana sono tornato fisicamente in Umbria, a Montefalco, un luogo-rifugio di quiete sempre presente nella mia memoria. Sono stato invitato da Marco Caprai, per una rimpatriata tra amici nella sua splendida Cantina. Dal 2000 al 2003 – durante la mia esperienza professionale qui – con molte persone presenti lì quella sera, ho condiviso momenti speciali, intensi. Marco Caprai, da generoso anfitrione, con far suo, ha allestito, sul terrazzo fronte vigna Belvedere, una meravigliosa tavolata in ci si è consumato uno speciale rito della convivialità. Non era una tavola salotto…, ma un luogo che ha saputo nutrire i presenti di sapienza, di amicizia gratuita e di fiducia. Questo luogo, mangiare, parlare insieme, mi hanno dimostrato ancora una volta che condividere la tavola è un atto di fede, di profondo rispetto nell’altro: significa eleggerlo, distinguerlo…., significa confessare il desiderio di stare insieme, di ascoltarsi, di conoscersi meglio. Marco Caprai con la sua tavola quella sera, è stato capace di dimostrare quel che chi mi ha educato mi dice sempre...., che aprirsi agli altri, disporsi a lasciarsi arricchire dalla loro presenza, dischiude nuovi orizzonti. Al momento dei saluti, alla fine della cena, in questo speciale momento di umanizzazione, si è aperta in me una straordinaria consapevolezza: che la Tavola è il luogo della fiducia nell’altro!

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