giovedì 23 novembre 2017

Napoletani 1-2-3

Amo Napoli. E'' un laboratorio unico al mondo. E amo i Napoletani, ne ho amici fantastici! Il Napoletano, (non scopro niente), è eccezionale. E' intelligente, è socievole, è sensibile, è generoso, è elastico....Il Napoletano è vocato al compromesso... Essere Napoletani è un lavoro a tempo pieno! Ne sono ancora più convinto dopo i quattro giorni trascorsi a Napoli per lavoro. Sorrisi pronti, occhi svegli, eleganza nei modi, i Napoletani promettono subito attenzione, rassicurazione, sollievo. E solo gli ingenui possono pensare che Napoli è confusione... Invece è spettacolo! Con forme di esibizioni, improvvisate straordinariamente, interpretate da attori di talento. Gente cordiale, ricca di girandole di fantasia... Gente che a volte diventa indisciplinata, ancor più che la media italiana, credo proprio per questa inclinazione allo spettacolo... con fare sofisticato, attraverso i gesti, le voci, gli sguardi, i suoni... Ahhh, i suoni!  Il clacson ne è l'emblema di uno dei modi di esprimersi dei Napoletani. E' lo strumento espressivo più democratico..., allusivo..., a volte anche offensivo, della Città! A Napoli il clacson non è disturbo della quiete pubblica: è strumento di virtuosismo a cui non si può rinunciare. Non sono l'unico ad averlo notato. E noi tutti quando guidiamo a Napoli, in mezzo a sto traffico simpaticamente isterico, ci scopriamo napoletani... Ammirando pure il distacco filosofico della tollerante polizia municipale! Di seguito vi racconto alcune cose che mi sono capitate in sti giorni..., di come la vita a Napoli assuma le forme di una rappresentazione.

Napoletani 1
Sabato scorso, appena arrivato in aeroporto prendo l'"Alibus" per il centro. Salgo e chiedo subito informazioni se esiste una fermata vicina all'albergo dove avevo prenotato. L'indicazione che mi viene data dall'autista è di scendere a Piazza Garibaldi e poi prendere il 151:"si ferma proprio a due passi..., poi chiedete.." - sentenzia. Sul 151, stessa storia, chiedo all'autista qual'è la fermata più vicina all'albergo: "dottore non si preoccupi, quando sarà ora gliela indico..., poi scendete e chiedete". Il tempo di voltarmi per prendere posto e mi si avvicina un signore distinto sulla sessantina: " Se volete vi indico io quando scendere... vado dalla stessa parte...., se volete vi accompagno...". Meravigliato da tanta attenzione lo ringrazio e ci sediamo uno di fronte all'altro. Per i  dieci minuti di viaggio, non ci siamo detti una sola parola. Alla fermata, una volta scesi, finalmente mi parla: "dobbiamo prendere un ascensore..., poi attraversiamo Piazza del Plebiscito..., 200 metri e siamo arrivati". "Ok, grazie" - gli dico. Superata Piazza Plebiscito, con lui davanti a guidare ed io dietro, appena svoltiamo per una traversa che porta sul lungo mare il mio accompagnatore di scatto si gira e mi dice:  "Evvero che lei stamattina non ha ancora preso  il caffè a Napoli?... Adesso ci prendiamo un bel caffè e un buon cornetto...!". "Oh si, grazie, così mi sdebito anche della sua gentilezza" - ribatto. "Non se ne parla - mi dice subito - lei è ospite mio....! Mi fa piacere... - continua - lo consideri il benvenuto di noi Napoletani... E poi con gesto di riverenza aggiunge..." Il caffè a Napoli è sempre pagato!".

Napoletani 2 atto primo
In sti giorni mi è capitato di prendere più volte il taxi a Napoli. Il primo l'ho preso, per percorrere il tragitto Centro-Fiera Oltremare, chiamandolo con il cenno della mano. Il tassista mi vede, si ferma, mi chiede dove voglio andare, glielo dico, e mi fa salire. Una volta dentro butto gli occhi sul tassametro: segna 8,60 euro. Gli domando: "scusi ma a Napoli il tassametro parte così alto?". Risposta: "è la chiamata...". "Ma come..., le ho fatto un cenno con la mano, mica l'ho chiamata!". "Si, ma oggi è festivo dottore". Durante il tragitto chiedo al tassista se conosce un buon ristorante vicino al mio albergo. "Ora chiedo" - mi dice. Assisto ad una serie di telefonate in lingua madre... e alla fine se ne esce con un paio di nomi che mi appunto. Quando arriviamo a destinazione il tassametro segna 19,50 euro. Prima di scendere gli chiedo: "mi può fare la ricevuta?". "Certamente signore" - mi risponde". Me la porge e leggo scritto 25,00 euro. "Guardi che si è sbagliato..., mi va bene 19,50...., non ho bisogno di gonfiarla!. "No dottore, non è gonfiata...., fa 25,00 euro giusti: 19,50 per la corsa, 3,00 euro per  le telefonate e le informazioni che le ho dato...  i 2,50 euro di resto non ce l'ho..., purtroppo! Tanto a voi che vi cambia?".

Napoletani 2 atto secondo 
Lo stesso giorno verso le 19.30 esco dalla Fiera per rientrare in albergo. Fuori c'è un bordello infernale. Il san Paolo è lì a due passi: si gioca Napoli-Milan. Faccio slalom tra un casino di persone, bancarelle, auto, bandiere. Becco un taxi: è libero, accostato con portiera lato guidatore aperta e radio sintonizzata su un canale sportivo. Chiedo al tassista se mi porta al mio albergo. Lui mi guarda e mi dice: "le conviene prendere il treno..., le costerebbe troppo sennò...,  è impossibile camminare.... guardi lei....! La stazione è proprio attraversato la strada. Ascolti a me, non prenda nessun taxi. A Napoli col treno ci arriva in dieci minuti....e risparmia una bella 50,00 euro!".  Ringrazio tanto e lo saluto dicendogli: " il Napoli stasera vince alla grande...! "No, non lo dite...!" - ribatte,  facendo il gesto delle corna e toccando il cornetto rosso appeso allo specchietto retrovisore interno....
   
Napoletani 3
Una sera, con un paio di amici colleghi decidiamo di mangiarci una buona pizza: siamo a Napoli! Visto che i miei favoriti per un motivo o per l'altro quella sera non erano disponibili, decidiamo di non sbatterci troppo e stare in zona albergo. Il sondaggio, tassista che ci portava in albergo e reception, ci fa favorire un buon locale abbastanza vicino. Alle 20.30, puntuali, ci incamminiamo, pronti e via, con goglemap. Gira a destra, vai diritto, ancora a destra, poi a sinistra...., ritorna indietro...., sta benedetta pizzeria non si trovava.... Colpa di chi leggeva googlemap..., per la verità! Ad un certo punto, inaspettatamente, se ne materializza una davanti a noi. Sotto l'insegna, a carattere cubitali, leggiamo anche quel che speravamo: "RISTORANTE PIZZERIA CON FORNO A LEGNA". E' nostra! Entriamo qui, rinunciando a quella che ci avevano consigliato. Appena dentro, un forno a legna megagalattico con fiamma sparata a manetta e tre pizzaioli in fila che ci sorridono, ci aprono il cuore e ci fanno ben sperare. Prima di prendere posto domandiamo ai pizzaioli col nostro accento del nord: "ce le fate tre buone pizze?". Risposta: "qui le pizze noi le facciamo super buone..., accomodatevi Signori! Dopo una serie di rampe ritte, con non so quanto personale in alta uniforme che ogni tre per due in coro ci indicava di proseguire tra sorrisi e benvenuti, arriviamo in una saletta dove ci accompagnano al nostro tavolo. Qui di solito finisce la scena prima dell'atto primo. Invece si continua... Chiediamo subito l'acqua e il menu: "arrivo subito" - ci risponde la cameriera! Cinque minuti dopo se ne arriva col menu, ma senza acqua: "intanto date un occhio a questo" - ci dice. Sfogliando il menu ci accorgiamo subito che non era quello delle pizze, ma quello del ristorante... . però lei si era già volatilizzata. Aspettiamo altri cinque minuti e, appena la cameriera si materializza di nuovo, le diciamo in coro: "guardi che si è sbagliata, noi vogliamo mangiare tre pizze come abbiamo detto anche sotto, ci porti per favore il menu giusto e anche dell'acqua, intanto, poi decidiamo per un vino o una birra". " Si, si, certamente" - ci rassicura. Cinque minuti dopo spunta un giovane cerimonioso cameriere stile anni '80, con in mano un vassoio di pesci. L'illustrazione è teatrale: "Signori, sono freschi.., di qui, freschi e pescati all'amo. Sul vassoio: 2 spigole, 2 orate, 1 gallinella e 1 gamberone rosso fucsia. "Ve li possiamo fare al forno, alla griglia, appena scottati con un goccio d'olio, possiamo fare una zuppetta, oppure un piatto di pasta,... come decidete voi Signori". "No guardi, come biamo detto appena entrati desideriamo mangiarci una buona pizza - gli rispondiamo". "Non c'è problema, arrivo subito col menu della pizza". Passano altri 5 buoni minuti e ci arriva finalmente l'acqua che ci porta la prima cameriera. "Scusi, ma aspettiamo ancora il menu delle pizze" - le ricordiamo. "Si, si, scusate..., arrivo subito". rassicura. Dopo 5 minuti se ne arriva di nuovo quello dei pesci, stavolta a rappresentare tragicamente le scuse: "Mi spiace veramente Signori..., stasera abbiamo finito di fare le pizze..., gli impasti che avevamo preparato purtroppo sono terminati da un pezzo... E' domenica..., e a Napoli la domenica si mangiano tante pizze tra pranzo e cena.... Purtroppo il nostro impasto lievita 48 ore...., usiamo un lievito speciale naturale...., e... manca il tempo.., se volete vi faccio un piatto di pasta, una frittura o una grigliata con quei pesci meravigliosi che avete visto prima...".

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