martedì 6 dicembre 2016

Aperi...che?

Sabato scorso, ore 12.10. Su whatsApp mi arriva un messaggio del mio amico "gastrosofo" Michele Di Carlo, Michel0ne, specializzato in tutto quel che è Drink e anche di più. E' un link ad un video servizio giornalistico andato in onda la sera prima sulla Tv Svizzera RS1, svolto da lui in collaborazione con la redazione ticinese de LA1. Il servizio, dal titolo “Quando di salato c’è solo il conto”, per la rubrica "Patti Chiari", parla degli Aperitivi serviti dai locali specializzati del posto. Con l’analisi sensoriale-organolettica sempre precisa e motivata di Michel0ne. Che, oltre ad esaminare gli elementi che compongono  i drink assaggiati personalmente uno a uno nei bar ticinesi frequentati abitualmente per questo, mette in evidenza il prezzo pagato. Anche in relazione alla professionalità espressa nella preparazione, e a quello  che viene servito in accompagnamento...(Sigh!). Dal video-racconto, oltre la delusione gustativa per la maggior parte dei drink assaggiati, ne è uscito un panorama sconfortante dell’intero "sistema Aperitivi” del Ticino... Anche e soprattutto per i conti, pagati ogni volta, salati e ingiustificati...(doppio Sigh!). Questo, in sintesi, l'Aperitivo in Ticino, secondo il servizio di LA1... E da noi...? Da noi l’Aperitivo è un fenomeno che negli ultimi anni ha preso una piega tutta sua. O è un semplice drink, neanche tanto stuzzicante visto che, se va bene, in alcuni locali ti servono sciattamente miscele incolori e inodori con patatine fritte e/o arachidi..., oppure si esagera...(Sigh!). Con momenti conviviali, spacciati per Aperitivi, che, da drink stuzzicanti per predisporti ad assaporare un successivo pasto al Ristorante, sono diventati veri e propri  banchetti. Momenti infiniti, abbinati, quando va bene, a bollicine dozzinali, bevande fantasiose assurde, o, se no, a bombe alcooliche. Sono gli Apericena, consumati in quasi tutti i nostri Bar...(Sigh!). Una pratica che avanza da qualche decennio, per cui, assieme ad improbabili drink, nei Bar, sfilano banconi di cibo pessimo, omologato e massificato. L’Apericena, è il fenomeno di socializzazione moderna tricolore...(Sigh!), in cui  la crisi dei contenuti culturali legati alla tradizione dell’Aperitivo dilagano, e mettono sempre più in evidenza formule di libera espressione di drink-food modaioli! Io, ogni volta, se posso, fuggo da “ci vediamo per un’Aperi?”. Fuggo da sta desolante e anche debordante cibodrinkmania! Fuggo da sti riti eno-gastronomici creativi che fioriscono, i più, sull'onda del disgusto. Fuggo da certi posti che in nome dell'Aperi millantano pure specialità… Fuggo  da sti revival dell’assai che sono peggio del niente! Fuggo dagli aperifisch, dagli aperipizza, dagli apericheese, dagli aperiveg, dagli aperikm0, dagli aperisushi, dagli aperietnic…, dagli aperichic! Fuggo dagli Happyhour....(Sigh!). Fuggo da cibarie cotte e stracotte…, da rimanenze incerte..., da preparazioni passate e ripassate, non so quante volte al microonde..., da cocktail squilibrati. Fuggo da sti "non-luoghi" che sbordano di gente modaiola che il più delle volte si riempie a scrocco la pancia di intrugli, tra musica a manetta, liquori e chiacchiere intime gridate….(Sigh!). Fuggo, quindi, se posso, da quel meccanismo perverso per cui l’invenzione-costruzione di una cultura di nuove pratiche dell’Aperitivo ha fatto cortocircuitare il sistema...(Sigh!). Fuggo dall’aperipopolo..., dagli apericultori che si abbuffano di tramezzini e pizzette perché considerano l’Aperi  un migliorativo dei rapporti e del dialogo, oltre che un momento terapeutico irrinunciabile che eccita le loro pulsioni libidinose... Fuggo da loro e dal sistema di accelerazione di particelle impazzite, del piacere, che li ha travolti! Fuggo dagli ormoni che, secondo loro, si sviluppano in nome dell’Aperi e favoriscono rituali di socializzazione collettiva contemporanea..., creano legami, unioni..! Fuggo insomma da ste orge moderne dell'Aperi! Perché credo che l’abbandono della grande tradizione dell’Aperitivo, a favore di sta ghiottornia, corrisponda lo stesso passaggio che c’è tra l’arte della seduzione e la tecnica della sveltina...! E non sono un nostalgico! 

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